HIDROGEST E L’AUMENTO OCCULTATO

Tutti gli abitanti dell’Isola si sono ritrovati un aumento nell’ultima bolletta dell’acqua che va dal 5 al 15% (in base al tipo di utenza) per un contratto mai sottoscritto. La scelta è stata fatta “d’ufficio” in base a una decisione d’imperio dell’attuale CdA della società con una discutibile applicazione del principio di correttezza contrattuale.
Capiamo le difficoltà di Hidrogest, ma ce n’era proprio bisogno di un aumento sottaciuto?

L’alibi si chiama contratto “SalvaSorprese”, ovvero una forma assicurativa che copre eventuali perdite a valle del contatore. Soluzione utile solo a chi non tiene monitorati i propri consumi.
Ma perchè non avvisare gli utenti obbligandone invece il pagamento anche a chi non ne ha bisogno?
E soprattutto, perché imporre un costo opzionale ribaltando sull’utente finale l’onere di chiedere poi il rimborso?

Questa è un’azione aggravata dal fatto che molti utenti potrebbero pagare senza accorgersene, in buona fede, generando un introito che potrebbe addirittura reputarsi illecito!

I Sindaci militanti della Lega Nord prontamente denunciano la scorrettezza nella costruzione della fattura nonostante alcuni esponenti del PD locale – con un assalto su Hidrogest perpetuato in modo spudorato – siano riusciti a escludere alcuni comuni dagli organi di controllo.
È infatti cosa risaputa che la gestione d’Hidrogest è sempre stata un alternarsi di luci (poche) e ombre (troppe).
Trattandosi di una società partecipata dai Comuni e gestita con soldi pubblici ci aspettiamo il massimo della trasparenza e correttezza perché ogni singola scelta adottata deve avere l’unica finalità del servizio pubblico e non politico.

 

 

Hidrogest

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