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[Pillole di libertà] 2. I Comuni: oggi come nel 1864

Oggi lo Stato centralità italiano sta soffocando tutti i presidi di libertà, autonomia e responsabilità bloccando i fondi ai Comuni virtuosi (tesoreria unica) e ponendoli ulteriormente con sempre maggiori vincoli.

La storia, purtroppo, non ha insegnato nulla a questo Stato che in oltre un secolo è riuscito a distruggere ogni cosa di valore che gli è capitata tra le mani:

L’unico diritto del nuovo comune italiano è il diritto d’obbedienza.

Il comune è l’ultima appendice e l’intimo strascico della prefettura e della vice-prefettura.

Il comune non è più il comune.

Tutto il sistema è finzione.

 

Carlo Cattaneo, “Sulla legge Comunale e Provinciale” - 1864

Avanti Savoia

[Pillole di libertà] 1. Dichiarazione di Chivasso

Perchè l’indipendenza?

Tratto dalla dichiarazione di Chivasso (1943):
“I rappresentanti delle popolazioni alpine, nell’esporre le loro rivendicazioni di larghe autonomie culturali ed amministrative, intendono in primo luogo sottolineare il significato e la portata EUROPEA, riaffermando il principio fondamentale che le autonomie locali e soprattutto quelle delle minoranze etnico-linguistiche non saranno possibili se non nel quadro di una Europa federale la quale, a sua volta, non sarà realizzabile se non attraverso un radicale decentramento degli Stati nazionali e con deferimento al governo federale di una buona parte della loro sovranità assoluta.

Il movimento delle autonomie locali e quello federalistico sono perciò interdipendenti e complementari.”

La Dichiarazione dei Rappresentanti delle Popolazioni Alpine, meglio conosciuta come Dichiarazione di Chivasso, è un documento firmato il 19 dicembre 1943 a Chivasso, durante un convegno clandestino organizzato da esponenti della Resistenza delle valli alpine.
La Carta di Chivasso postulava la realizzazione di un sistema politico federale e repubblicano su base regionale e cantonale.

http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_di_Chivasso

 

Dichiarazione di Chivasso

FESTA LEGA NORD A BONATE SOPRA

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Giovedì 15 inizia alla grande la festa della Lega Nord sezione Bonate Sopra con la presentazione della lista Lega Nord alle amministrative 2014 capitanata dal candidato sindaco Massimo Ferraris con il Governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni nonché con numerosi esponenti di spicco che nella 4 giorni si susseguirà fino alla conclusione di domenica 18 maggio.
Conclusione alla quale, come ormai da tradizione, sarà possibile assistere a uno degli spettacoli pirotecnici più belli dell’anno.

Tra i numerosi esponenti che parteciperanno avremo l’onore di avere il candidato alle europee nonché segretario provinciale Daniele Belotti, i senatori Stucchi e Nunziante, il deputato Invernizzi, il capogruppo Lega Nord in Regione Lombardia Massimiliano Romeo, l’assessore Regionale all’ambiente Claudia Terzi, i consiglieri regionali Anelli e Saita e il conduttore di Radio Padania Sammy Varin.

Cresce la voglia d’indipendenza tra i Lombardi

Con Ponte San Pietro, anche Terno d’Isola allunga la fila di Comuni virtuosi che vogliono più autonomia e indipendenza nella gestione del proprio territorio.

 

È infatti passata con piena maggioranza la mozione che richiede l’indizione di un referendum per l’indipendenza della Lombardia.

 

Una richiesta di un popolo che si sente in grado di gestirsi autonomamente per elevare il proprio livello sociale nonché a garantire quella pace sociale tipica dei popoli padani che viene destabilizzata dallo Stato italiano con una burocrazia nemica del cittadino e la progressiva e neanche velata invasione da Popoli differenti.

 

La democrazia è nel sangue del popolo lombardo e vuole pacificamente veder riconosciuti i propri diritti, prima che sia troppo tardi!

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NO ALLA MOSCHEA A BONATE SOTTO

Nel 2013 il Comune di Bonate Sotto ha acquistato l’ex Casa Centrale Enel situata alle porte del grande Parco Brembo per realizzare la sede Museale del PLIS con aule didattiche e ambientali a servizio delle scuole e dei cittadini.

I precedenti proprietari UCI (Unione Comunità Islamiche) volevano realizzare un centro culturale Islamico, tradotto: unaMoschea“!

L’amministrazione Comunale ha preferito salvaguardare l’area del parco e la sua zona, con una struttura a servizio dei ragazzi e famiglie, espropriando l’immobile per finalità pubbliche ambientali che più si confanno alla struttura situata alle porte di una delle più grandi aree verdi naturali dell’Isola.

 

Curioso e triste l’atteggiamento del gruppo di opposizione che, a parole, sosteneva l’esproprio ma con numerosi tentennamenti durante le votazioni!

Avanzando futili scuse e ovvietà per i progetti successivi all’acquisto hanno sostenuto gli atti preliminari ma hanno votato contrario all’acquisizione dell’immobile preferendo di fatto il centro culturale per la Comunità Islamica (Moschea).


Posizioni ambigue e strumentali perchè, secondo loro, è fondamentale decidere la posizione delle pareti ancora prima di acquistare l’immobile e
, ciliegina sulla torta, spacciando poi gli atti preliminari con l’atto definitivo d’acquisto!

Forse la minoranza avrebbe gioito nell’avere una possibile moschea abusiva alle porte del Parco Brembo sotto un’amministrazione leghista.
Peggio di Tafazzi!

Oggi invece il progetto prosegue tanto che sono già stati trovati i fondi per mettere a norma la struttura! Azione dopo la quale sarà possibile predisporre la struttura per:

- sede museale del PLIS per le scuole dell’Isola

- aule didattiche

- spazi a disposizione delle associazioni
- spazi fruibili dagli utenti del parco

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BASTA CON QUESTO EURO! LA PROTESTA MGP NEI PALAZZI DEL POTERE

Blitz dei GIOVANI PADANI a Strasburgo: nel cuore dell’Europa arriva la protesta contro l’EURO

L’europarlamento è stato la sede ieri di una protesta forte e simbolica: oltre un centinaio di Giovani provenienti da tutto il Nord hanno ribadito in maniera decisa cosa ne pensano di quest’europa: “Basta Euro” è stato il motivo della manifestazione.

“Ieri é stata una giornata storica a Strasburgo, dove alla faccia della democrazia ogni manifestazione anche pacifica è vietata. All’ingresso ci volevano addirittura fare togliere ogni simbolo politico, e la cosa é rientrata solo grazie all’intervento dei nostri europarlamentari. Nonostante questo con un blitz siamo riusciti a esporre nel cortile centrale dell’europarlamento una striscione alto 10 metri con la scritta BASTA €URO. E questa è la rivincita migliore della democrazia sull’eurodittatura!” Afferma Matteo Mognaschi, Coordinatore Federale dei Giovani Padani.

“Questo euro è il simbolo di una nuova schiavitù che ci colpisce e ha condannato tutti noi a una situazione drammatica – continua Simone Parigi, Coordinatore Nazionale dei Giovani Padani della Lombardia – Ormai gli stati centrali non hanno la forza per far nulla, sono perennemente in bilico e schiavi delle scelte imposte dall’unione europea. Disobbidiamo: contro entrambi si deve scagliare una battaglia campale, che combatteremo a fianco di Matteo Salvini e della Lega Nord per riprenderci il nostro futuro e l’indipendenza, da Roma e dall’euro.”

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La MacroRegione prende forma!

Con tutte le difficoltà legislative e di coordinamento di un territorio vasto come la Padania, i tre governatori di Piemonte, Lombardia e Veneto alzano la voce contro i parassiti:

LINK alla notizia

14:12 ANSA/ Patto salute e costi standard, il 6 Conferenza Regioni
Regioni nord minacciano uscita da Conferenza.
Nodo riparto Fondo
(ANSA) – ROMA, 4 NOV – Riparte mercoledì 6 novembre, fin dal primo pomeriggio, il confronto tra i presidenti delle Regioni, in seduta riservata, sul nuovo Patto per la salute che, inevitabilmente, finirà per riguardare anche il riparto del Fondo sanitario nazionale da 109,9 miliardi di euro per il 2014.

La scorsa settimana l’attenzione dei governatori si era concentrata sull’attuazione dei costi standard in sanità. Principio accettato da tutte le Regioni, ma il punto di scontro si era acceso su quando introdurli: fin dal 2013 o a partire dal 2014?. Per la prima ipotesi spingono i presidenti di Lombardia, Piemonte e Veneto, Maroni, Cota e Zaia, che hanno minacciato l’uscita dalla Conferenza delle Regioni se i costi standard non saranno introdotti subito. “Se non ci ascoltano – ha detto anche ieri il governatore del Piemonte, Roberto Cota – ci chiediamo che senso abbia rimanere nella Conferenza delle Regioni”. Ed oggi ha ribadito: “I costi standard smascherano chi usa la sanità come centro di potere e vanno applicati subito”.

La definizione dei costi standard, oltre ad essere fondamentale per la sigla del nuovo Patto della salute, determinerebbe anche una diversa distribuzione delle risorse del riparto del Fondo sanitario nazionale, per il quale si usa tradizionalmente, invece, il criterio della spesa storica. Per il riparto, le Regioni del sud chiedono invece l’introduzione di nuovi criteri, come quello della deprivazione, ovvero delle condizioni di salute legate all’indice di povertà, e – ed è una novità – anche delle condizioni ambientali, che determinano peggiori condizioni di vita e conseguenti malattie nelle popolazioni. La questione costi standard potrebbe trasformarsi in un motivo di attrito con il Governo visto che i governatori sono intenzionati a chiedere una modifica legislativa – già nella legge di stabilità – al Dlgs 69/2011. Vorrebbero, insomma, tenere i costi standard fuori dal “Patto”.

All’attenzione dei governatori ci sono anche tutti gli altri punti oggetto del lavoro dei 10 tavoli tecnici istituiti prima dell’estate dal ministero della Salute: cure primarie, assistenza ospedaliera, formazione, farmaci, integrazione socio-sanitaria, mobilità e tariffe, rapporti servizio sanitario-università ed edilizia sanitaria.

Tra i nodi più importanti, resta in piedi l’ipotesi di arrivare a 3,7 posti letto ogni mille abitanti, con un taglio potenziale di 14 mila posti letti complessivi per acuti. L’altro tavolo di lavoro importante riguarda il gruppo di lavoro sui farmaci, rendendo più efficiente la spesa, con la revisione del prontuario e l’individuazione dei prezzi di riferimento. (ANSA).

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Da “Scenari economici”: Esclusivo – Evasione Fiscale: stima nel 2012 di ogni Regione Italiana e degli Stati Europei

Riportiamo un articolo di un blog economico che non è di certo vicino alla Lega Nord e che mostra le differenze territoriali europee e sopratutto nella penisola a dimostrazione che solo una CONFEDERAZIONE può avere la forma per salvarci!

Link a ScenariEconomici

Un amico m’ha chiesto di fare un post che chiarisca il livello d’evasione fiscale nelle varie regioni italiane e nei varie paesi europei, e m’ha pregato di fare qualcosa di semplice e comprensibile ai piu’.

L’operazione non e’ banale: esistono tanti studi (vedi riferimenti) sui paesi europei, e sulle varie regioni italiane, ma divergono tra loro tra anni di valutazione, nella base di calcolo (evasione calcolata su base imponibile o su PIL) e nella valutazione del PIL (nel PIL normalmente si calcola anche il sommerso classico, ma non il sommerso criminale).

Ho incrociato tutti gli studi disponibili, armonizzandoli per periodo e criterio, ed ho efferto 2 letture di stima dell’evasione fiscale.

STIMA DELL’EVASIONE FISCALE (SOMMERSO) NEL 2012 RISPETTO AL PIL

In pratica si evidenzia il PIL sommerso (trattasi di base imponibile sottratta al fisco, gia’ conteggiata internazionalmente nelle stime del PIL stesso). Si badi che a partire dagli anni novanta gli istituti di statistica dei paesi OCSE includono l’economia sommersa nel PIL, inteso come produzione legale di cui la pubblica amministrazione non è a conoscenza a causa di evasione fiscale e contributiva, di elusione della normativa del lavoro (non osservanza delle clausole sociali e di sicurezza, quali salario minimo, numero di ore di lavoro, ecc.), del mancato rispetto di norme amministrative (es. quelle che disciplinano la compatibilità tra attività produttive e contesto ambientale).

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STIMA DELL’EVASIONE FISCALE (SOMMERSO+ECONOMIA CRIMINALE) NEL 2012 RISPETTO AL PIL

Come detto le stime internazionali del PIL includono l’economia sommersa, ma non includono l’economia illegale (o criminale) che si riferisce alle attività esercitate in violazione delle norme penali (es. traffico di stupefacenti), ma anche alle attività di per sé legali ma che non sono tali se esercitate senza adeguata autorizzazione o competenza (es. contrabbando, usura, pratica della professione medica).
La tabella di seguito fa una stima complessiva dell’evasione fiscale, includendo sia l’economia sommersa che l’economia criminale.

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Conclusioni: al di la’ di come lo si legge (con o senza attivita’ criminali), il sommerso e’ una significativa componente dell’economia mondiale, presente anche nelle nazioni OCSE avanzate. In Europa il sommerso e’ minore nelle economia del centro e nord europa, e maggiore nelle economie mediterranee e dell’europa dell’est. L’Italia nel complesso ha un sommerso maggiore rispetto alla media Europea. Ma in Italia vivono realta’ diverse: il Nord Italia vede il sommerso con un peso inferiore alla media europea, con la Lombardia addirittura perfettamente in linea con nazioni come la Francia e la Germania. Nel mezzogiorno d’Italia il sommerso pesa circa il doppio della media europea rispetto al PIL; considerando che la componente del PIL legata al “Pubblico” e’ nel Mezzogiorno significativa, e’ facile comprendere che nell’economia “privata” il sommerso e’ di dimensione realmente considerevole.